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Sulle tracce dei figli

Sulle tracce dei figli
di Saverio Abbruzzese

Editore: La Meridiana, 2011
ISBN: 9788861531697

Manuale di sopravvivenza per genitori troppo buoni

Che-cosa-è-successo-oggi-a-scuola-a-mamma? Così, tutto d’un fiato.

Quante volte avete fatto questa domanda a vostro figlio?

Che cosa c’è di male? Direte voi. Ogni genitore deve interessarsi di quello che succede al figlio.

Certo, ci mancherebbe altro.

Ma provate a mettervi nei panni di quel ragazzino, che torna da scuola e, appena varca la porta di casa, si sente investito da questa domanda della madre, posta con tono ansioso, ogni giorno.

  • Come se ogni giorno a scuola avvenissero eventi memorabili.
  • Come se questi eventi riguardassero la mamma.
  • Come se a scuola ci fosse la mamma.

In questo libro troverete “le parole dei genitori”, cioè una rassegna delle modalità comunicative più frequenti utilizzate in famiglia: per riflettere su quello che diciamo, su come lo diciamo e sui livelli di consapevolezza di quello che diciamo. Sono descritti gli errori in cui cadiamo, spesso involontariamente, e gli effetti di queste modalità comunicative sui nostri figli.

“Ai miei tempi – come spesso dicono i genitori più anziani – c’era un’altra musica”. Questo libro cerca appunto di capire cos’è cambiato fra i miei tempi e i giovani d’oggi.

Sarete messi in guardia anche da quella forma stucchevole di bontà genitoriale che si trasforma in ricatto affettivo, che produce tanti sensi di colpa nei figli.

È giunta l’ora che i genitori si rivestano di autorevolezza e diventino più assertivi. Imparino a utilizzare più punti esclamativi e meno punti interrogativi. Se non è chiaro il concetto, proseguite nella lettura di questo volumetto, una sorta di manuale di sopravvivenza per genitori troppo “buoni”

 

 

Per mano di fronte all’oltre

Per mano di fronte all’oltre
di Francesca Ronchetti

Editore: La Meridiana, 2012
ISBN: 9788861532694

La morte è un tabù. Sebbene la nascondiamo in vari modi, quell’evento angosciante persiste. Perchè la morte fa parte della nostra vita. In un clima culturale come il nostro, che nasconde sofferenza e morte, dove domina il culto della bellezza e della forza e dell’eterna giovinezza, risulta difficile immaginare di parlare di morte ai bambini. La stessa pedagogia è molto attrezzata a dire tutto su come arriva il fratellino o la sorellina che nasce, ma tace su dove va il nonno che muore.

Quando perdiamo una persona che amiamo il nostro equilibrio psicologico cambia; adulti e bambini si trovano a dover gestire lo smarrimento, a vivere nell’assenza e nel vuoto incolmabile che genera. Parlare della morte significa anzitutto parlare dei lutti. I bambini non vivono in un mondo protetto: ricevono le stesse informazioni degli adulti e ne sono turbati, la morte tocca anche le loro famiglie e il loro ambiente.

In questo libro, insolito e coraggioso, s’illustrano i modi con cui aiutare un bambino ad affrontare una perdita, per trasformare anche un’esperienza di dolore e sofferenza in un’occasione di crescita. Con delicatezza di linguaggio e attraverso l’uso dei racconti, si accompagnano i genitori a parlarne con i bambini, anche nel caso in cui i piccoli non ne siano stati ancora toccati direttamente, perchè dire della morte significa preparare a capire la vita.

La morte diventa dicibile, benchè rimanga impensabile, e non più un tabù, liberando il bambino dall’inibizione comunicativa. Per vivere serenamente i lutti – nonostante le perdite – bisogna reagire, sapersi adattare ai cambiamenti della vita senza lasciarsi mai sconfiggere dal vuoto.