Donne che danzano la vita

Donne che danzano la vita: un’esperienza di gruppo tra donne

“La vita umana si è sempre svolta nei gruppi.
Condividere costituisce un elemento essenziale dell’esperienza…”
H.
Foulkes

La condizione della donna è stata per moltissimo tempo associata a situazioni di discriminazione e inferiorità sia sul piano sociale che giuridico e politico. Negli anni la donna ha cercato di far valere sempre più i propri diritti e fortunatamente oggi ha raggiunto maggiore autonomia nei rapporti e nei ruoli sociali, che le permettono di avere maggiore consapevolezza delle proprie risorse e del proprio valore. Troppe donne però sono ancora in una condizione di svantaggio e nonostante l’emancipazione di tale figura, capita spesso di rimanere colpiti dalla sua fragilità e solitudine. Non sto parlando necessariamente di donne che finiscono sui giornali per atti estremi, ma sto pensando a tutte le donne che ogni giorno si svegliano e più o meno silenziosamente si dividono tra casa, lavoro, figli, marito ecc., sto pensando a tutte le DONNE che generosamente si donano agli altri e desiderano e meritano un’occasione per concentrarsi su se stesse (di cui spesso si dimenticano).

L’8 marzo si avvicinava e da donna mi sono interrogata su quelli che potevano essere i bisogni delle donne di oggi e su cosa io da psicologa potessi offrire per avviare un dialogo e una riflessione che non fossero fini a se stessi, ma che potessero, come un seme, arrivare al cuore delle donne e piano piano germogliare. Ho pensato che organizzare un gruppo di donne potesse essere una bella idea, ma non con finalità curative e psicoterapeutiche, bensì di prevenzione e promozione del benessere.

Ho contattato una mia cara amica, che oltre ad essere una donna saggia, è laureata in Pedagogia ed è Counselor biosistemica e fileoenergetica, nelle nostre chiacchierate avevamo affrontato più volte il tema della femminilità e appena le ho raccontato la mia idea, con molta naturalezza ed entusiasmo abbiamo progettato il percorso mettendo in campo le competenze dei rispettivi ambiti di formazione.

Nasce così DONNE CHE DANZANO LA VITA

Il percorso è stato costituito da 5 incontri della durata di due ore ciascuno, in ogni incontro è stato affrontato uno specifico tema con diverse tecniche di tipo laboratoriale e, la metafora della danza, ha fatto da sfondo e da filo conduttore. Ciascun incontro è stato caratterizzato da un intenso coinvolgimento di ogni partecipante in un clima giocoso, ma allo stesso tempo di profonda emozione, curiosità e apertura.

L’esperienza svolta in gruppo ha avuto il vantaggio di favorire lo sviluppo della relazione tra le partecipanti e di creare un linguaggio comune che piano piano trasforma e arricchisce quello della singola persona. Il gruppo è diventato così un “contenitore” di esperienze, di emozioni, di vissuti che ha arricchito l’esperienza di ciascuna donna e ha favorito il rispecchiamento e la condivisione.

Quello che nel gruppo si è sperimentato è, prima di tutto, “l’essere non più da sola”. Si è scoperto che le emozioni che tanto spaventano sono comuni a tutte e che è possibile, in un clima rassicurante, dove si parla lo stesso linguaggio, riconoscere, legittimare e trasformare queste emozioni. L’atmosfera di accettazione e priva di giudizio che si è avuto cura di mantenere anche tra i partecipanti, è stata la base indispensabile perché tali dinamiche avvenissero.

Il percorso si è chiuso con la richiesta da parte delle partecipanti di un nuovo percorso che ci impegniamo con piacere ed entusiasmo ad offrire a breve.

Un piccolo seme è stato gettato e i primi fiorellini li abbiamo già visti, non possiamo che essere riconoscenti e grate a tutte le donne che hanno partecipato, perché ci hanno donato parti di sé che custodiamo con cura e che inevitabilmente ci hanno arricchite!

Ecco le testimonianze di alcune “donne danzanti”:

“Ho imparato che nella vita si può sempre rimodulare il ritmo della propria danza, ma soprattutto ho realizzato che se vivo danzando tutto diventa più semplice e leggero.”

“A passi di danza, ho scoperto che è possibile percorrere la vita e a passi di danza ho intrecciato quelle degli altri. Il tempo, il ritmo scandito da tutte, mi ha permesso di conoscerne la bellezza.”

“Quello che sento dopo questo percorso è che finalmente nella mia vita esisto anche io!”

“Nella vita posso scegliere quale musica danzare! Questa consapevolezza mi aiuta ad essere più serena e a dedicare un po’ più di tempo a me stessa!”

“L’ utilità dell’inutilità. Queste parole riecheggiano nella mia mente dopo i nostri incontri. Quegli incontri ai quali ognuna di noi si è avvicinata per le motivazioni più disparte senza ben sapere cosa aspettarsi e chi avrebbe incontrato. Ma non importava. Tutte eravamo pronte a lasciarci guidare nel viaggio. Viaggio dentro di noi in quel passato coperto dalle ceneri del tempo e da un presente che il tempo lo rincorre. Con la forza di nove abbracci ognuna di noi ha smosso e fermato quel tempo, ritrovando una parte di se.”

“La vita deve essere danzata sulle note delle nostre emozioni, deve seguire il ritmo dei nostri bisogni, deve alimentarsi delle nostre paure e delle momentanee perdite di equilibrio. La vita va assaporata, va vissuta osando, senza aver paura dell’ignoto. Ciò che conta è danzare!”

 Dott.ssa Santa Maggio

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